Non in molti lo sanno ma da circa tre anni la legislazione che regolamenta la vita nei condomini è stata rivoluzionata. Dopo circa 70 anni infatti, prima si faceva affidamento ad alcuni articoli risalenti al 1942 e presenti nel Codice Civile, il Governo ha licenziato questa Riforma del Condominio che va ad aggiornare un ambito molto importante per la dei cittadini. Si stima infatti che siano circa trenta milioni gli italiani che risiedono in condomini, una riforma quindi che tocca ed interessa quasi la metà dell'intera popolazione nazionale. Tutto ora ruota introno alla figura dell'amministratore di condominio che, oltre a gestire la contabilità, appaltare ad una impresa di pulizia l'igienizzazione degli spazi comuni e dirimere le varie beghe tra condomini, assume altri poteri ma, altre novità, riguardano anche gli animali domestici.
Le nuove norme condominiali
Per prima cosa è stato determinato che in ogni edificio che presenti più di 8 condomini, è obbligatorio che questi si affidino ad un amministratore, che rimarrà in carica per due anni ( con la possibilità comunque che l'incarico possa essere rinnovato) e che debba avere gli attestati necessari per svolgere tale attività. In questo caso la condizione fondamentale per l'elezione è che la persona indicata non deve avere precedenti penali. Oltre a garantire la massima trasparenza finanziaria, anche del suo compenso, l'amministratore può essere sfiduciato anche da un solo condomino, con tale mozione che poi sarà passata ai voti.
Altro argomento che spesso causa litigi all'interno di un condominio è quello relativo agli animali domestici. La Riforma infatti prevede che nel regolamento condominiale non sarà possibile proibire ad un condomino di avere in casa un animale domestico. Quanto alle antenne, anche qui viene lasciata la massima libertà ad ogni condomino di poter installare una parabola personale. Novità anche per quanto riguarda la composizione del consiglio condominiale, necessario negli edifici con più di 11 condomini,. Tale consiglia dovrà essere formato da tre persone che avranno il compito di controllare l'operato dell'amministratore e dovranno essere interpellate per ogni qualsivoglia decisione. Si deve istituire poi, in caso di interventi straordinari di manutenzione, anche un fondo speciale per far fronte alle spese necessarie. A questo proposito molti amministratori stabiliscono una somma mensile che si va a sommare alla solita quota di spesa condominiale, uguale per tutti, in modo da avere sempre pronto un "fondo cassa" di emergenza. Per i condomini morosi che da almeno sei mesi non rispettano i pagamenti che gli spetterebbero, l'amministratore può richiedere un decreto ingiuntivo, a meno che il consiglio condominiale non dia il pare negativo.