Il panorama pensionistico italiano è molto articolato: se da una parte l’età pensionabile si allunga sempre più, dall’altra gli istituti di previdenza mettono a disposizione dei lavoratori formule di pensionamento anticipato a determinate condizioni. Uno degli ultimi strumenti di uscita anticipata dal lavoro è l’APe e l’APe social, il pensionamento anticipato. Uno dei dubbi più frequenti per i dipendenti pubblici che richiedono l’APe Social riguarda le modalità di liquidazione e in base a cosa si effettua il calcolo del TFR (trattamento di fine rapporto).
Qual è la decorrenza del TFR per i richiedenti APe Social?
Il TFR decorre dal momento in cui si matura l’età pensionabile con l’applicazione delle norme applicate alle varie gestioni. Il TFR per i dipendenti pubblici viene corrisposto dopo 12 mesi e 90 giorni. Per i lavoratori che richiedono l’APe Social, il TFR non decorre dal momento in cui il lavoratore smette di prestare il suo servizio, ma dal momento in cui matura l’età per la pensione di vecchiaia. In caso di dimissioni il TFR per i dipendenti pubblici è corrisposto dopo 24 mesi e 90 giorni.
Il TFR viene corrisposto in base a ciò che prevede il contratto di lavoro, nella maggior parte dei casi alla cessazione del rapporto di lavoro; solo nel caso dei dipendenti pubblici e del personale di enti pubblici di ricerca il comma 192 della Legge di Stabilità prevede il versamento del TFR al momento in cui si maturano i requisiti per la pensione di anzianità. Esiste un’ulteriore formula prevista dal comma 188 della Legge di stabilità che si chiama RITA, la rendita integrativa.
Cos’è l’APe Social?
La Legge di Bilancio 2017 ha introdotto l’APe Social una forma di pensionamento anticipato per determinate categorie di lavoratori. In particolare, l’APe nasce per:
- le persone nate tra il 1951 e il 1953;
- che hanno maturato da 30 a 36 anni di contributi;
- che possono andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima rispetto all’età pensionabile come stabilita dalla Legge Fornero.
L’APe Social è particolarmente rivolta a tipologie di lavoratori come:
- cassaintegrati;
- disoccupati;
- lavoratori che svolgono lavori pesanti.
L’Ape Social non deve essere confusa con il pensionamento dei lavoratori precoci, vale a dire quei lavoratori che possono andare in pensione dopo aver messo insieme 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica al momento della domanda di pensionamento. Inoltre, l’APe Social – o APe Agevolato – si differenzia ulteriormente dall’APe Volontaria perché permette di andare in pensione anticipatamente a totale carico dello Stato.