Centrale Rischi, come funziona il CR

Cos'è la centrale rischi (CR)

Si tratta di una banca dati gratuita, riguardante i debiti di famiglie o imprese, gestita dalla Banca d'Italia per controllare qualsiasi prestito o mutuo erogato dalle banche o da enti finanziatori.

In questo sistema informatico si viene registrati se la soglia del prestito è superiore ai 30.000 euro o, se si è in sofferenza la soglia si abbassa a 250 euro.

"Tale sistema, istituito dalla delibera del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR) del 16 maggio 1962, trova la propria fonte normativa, a livello primario, in alcune disposizioni del TUB (D.lgs. n. 385/1993) – in particolare gli artt. 7, 47, 51, 53, 54, 67 68, 108, 110, 114, 124-bis, 125 e 144 – e del TUF (D.lgs. n. 58/1998) – in particolare gli artt. 8, 46-quater e 190." (fonte dirittoprivato.it)

Il sistema è alimentato dalle informazioni che gli intermediari quali banche o società finanziarie inseriscono rispetto ai crediti del cliente o alle garanzie concesse loro, fornendo così la "storia creditizia" dei soggetti registrati. Responsabili della correttezza delle informazioni sono dunque le banche, le quali grazie a questo sistema rafforzano la stabilità del sistema finanziario. Nel sistema della Centrale Rischi, la categoria dei crediti deteriorati è attualmente divisa in tre sottoclassi le quali determinano la gravità delle inadempienze:

  • le sofferenze, in cui va ricondotto il complesso delle esposizioni creditizie nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili;
  • le inadempienze probabili unlikely to pay, ossia linee di credito per le quali l’intermediario reputa improbabile che il debitore adempia integralmente alle proprie obbligazioni senza il ricorso ad azioni quali l’escussione di garanzie;
  • gli inadempimenti persistenti, ossia i crediti scaduti o sconfinanti in via continuativa da oltre 90 giorni, laddove un credito si considera "scaduto" quando è trascorso il termine previsto contrattualmente per il pagamento ovvero il termine più favorevole riconosciuto al debitore dall’intermediario, mentre con il termine "sconfinanti" si intendono quelle linee di credito in cui l’importo utilizzato dal cliente supera l’importo accordato dalla banca.

la Banca d'Italia così comunica l'indebitamento complessivo del singolo cliente, il tipo di finanziamento che ha ricevuto e la capacità di tale cliente di adempiere ai pagamenti; si finisce così per essere suddivisi in "meritevoli" o meno in base alla propria storia creditizia. La sofferenza in Centrale Rischi permane fintantoché il debito non è estinto o prescritto, la prescrizione, di norma, avviene entro 3 anni dalla chiusura del contratto tra ente finanziatore e cliente.

Come cancellare il nominativo

La norma prevede che a debito estinto l'intermediario provveda a segnalarlo alla Banca d'Italia, la quale trattiene i dati per tre anni, 10 anni in caso di prescrizione.

Qualsiasi contestazione o problema può essere inviato con reclamo tramite l'ABF ovvero l'arbitro bancario finanziario e ricorrere a un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie, oppure rivolgersi al giudice ordinario (fonte: bancaditalia.it). Il cliente se ha problemi con una banca o un intermediario finanziario può rivolgersi all'ufficio reclami di tale struttura, il quale hanno l'obbligo di rispondere entro 60 giorni dall'invio del reclamo. Nel caso ci siano degli errori è possibile richiedere la modifica o cancellazione del nominativo inserito in Centrale Rischi (ecco come fare https://www.studiolegaleadamo.it/servizi/aree-di-competenza/cancellazione-cai-centrale-allarme-interbancaria).

Questo può avvenire soltanto in caso di mancanze effettive nella stesura dei dati. Chiaramente se i dati rimangono dentro il sistema per anni, i clienti non risultanti meritevoli non avranno accesso ad altri finanziamenti, mentre invece per chi risultasse costante e avesse estinto i propri debiti, la permanenza dei dati giocherebbe a suo favore, poiché le società finanziatrice utilizzano le "storie creditizie" per inquadrare le garanzie e finanziamenti pregressi. Esistono anche delle società private che gestiscono il SIC, il sistema di informazioni creditizie, come CRIF, il quale raccoglie dalle banche e dalle società finanziarie dati oggettivi sui finanziamenti richiesti e ottenuti da consumatori e imprese. Le stesse banche possono accedere a questi dati per avere informazioni sui propri clienti. Per effettuare una cancellazione va interpellata la stessa Banca d'Italia, la quale provvederà tramite l'intermediario finanziatore, a capire le metodologie e le motivazioni del cliente, in caso di corretta trasmissione dei dati, il tempo stimato per la cancellazione automatica non può essere inferiore ai 3 anni.