Negli ultimi anni, sempre più attenzione, da parte delle aziende, viene fornita alla sicurezza ed alla salute sul luogo di lavoro. Da un lato, attraverso la valutazione dei rischi presenti in tali ambienti e conseguente individuazione di misure idonee per prevederli e limitarli, dall'altro anche attraverso la formazione di personale aziendale per interventi antincendio o di primo soccorso. Importante supporto alle imprese, in questo ambito particolare, viene fornito da società specializzate nella consulenza per la sicurezza sul lavoro, come ad esempio la Us Group nella Capitale. In un'azienda, fondamentali per i primi interventi tempestivi sul personale, in caso di infortunio o incidente, risultano essere gli addetti al primo soccorso. Cerchiamo di capire cosa si intenda con questo, soprattutto in confronto al cosiddetto pronto soccorso, e quali interventi possono essere effettuati dal personale addetto.
Sicurezza sul lavoro, differenza tra primo e pronto soccorso
Per quanto riguarda le attività di pronto soccorso, queste non sono altro che tutte quelle azioni effettuate da personale medico specialistico e pertanto qualificato, che si esplicano in interventi immediati di natura medica, chirurgica e farmacologica. Vasta è la gamma delle possibili azioni che si possono effettuare: dalla semplice somministrazione di farmaci fino a veri e propri interventi chirurgici, naturalmente in strutture ospedaliere adeguate.
Il primo soccorso, invece, è rappresentato da tutte quelle azioni, svolte in situazioni di emergenza o pericolo, messe in pratica da personale addestrato ma non medico, in attesa dell'arrivo di quello specialistico qualificato. In questo caso, la tipologia di interventi è notevolmente ridotta e limitata. Infatti, non si possono somministrare farmaci e, naturalmente, non possono effettuarsi azioni invasive, di tipo chirurgico.
Compiti dell'addetto al primo soccorso in ambito aziendale
Questa figura fondamentale è individuata e designata dal datore di lavoro tra i suoi dipendenti e deve frequentare degli appositi corsi di formazione, in cui ricevere idonee nozioni teorico-pratiche, a cui seguono poi ulteriori corsi di aggiornamento, da svolgere ogni triennio. In tale scelta, il datore di lavoro deve valutare, da un lato, il possesso di requisiti psico-fisici da parte del soggetto eventualmente individuato e, dall'altro, l'ampiezza dell'attività aziendale svolta e relativi rischi . Pertanto, non è prescritto un numero minimo di personale addetto per questo tipo di interventi.
Diversi poi sono i compiti che tali soggetti devono svolgere in caso di necessità. I principali sono quello di saper contattare il personale medico, di valutare le condizioni del soggetto infortunato e riferirle, evitare interventi inappropriati e il conseguente peggioramento dello stato di salute dell'individuo, proteggerlo da altri eventuali rischi e cercare di assicurarne la sopravvivenza. Naturalmente, tali addetti non sono professionisti, tuttavia possono rappresentare un primo aiuto fondamentale, in casi di incidenti o infortuni.