Campagne elettorali, si guarda sempre più agli Usa

I cambiamenti del nostro modo di vivere alla fine prima o poi coinvolgono anche tutte le sfere della società in cui viviamo. Paradossalmente, in un'epoca dove i rapporti tra le persone non sono stati probabilmente mai così freddi e difficili, è la comunicazione a farla da padrona ed in questo caso è la tecnologia ad aver portato una rivoluzione. Negli anni '80 pensavamo ad un 2016 con macchine volanti e teletrasporto, niente di tutto questo è avvenuto con anzi ampie fette del globo che vivono ancora in condizioni di estrema difficoltà, ma piano piano l'uomo sta diventando animale del terzo millennio, con tutti i suoi pregi e difetti. Internet con i suoi social media e con il bombardamento di news, foto e video assieme ai telefonini con Whatsup hanno cambiato radicalmente il nostro modo di vivere e questo si riflette, naturalmente, anche nella politica. Negli ultimi mesi stiamo assistendo, e così sarà fino a novembre, alla lunga campagna per l'elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti che adesso è nel momento delle primarie. Detto che ancora ci sono molti volontari che fanno il porta a porta per sostenere il proprio candidato la grossa fetta delle ingenti risorse a disposizione viene veicolato nel web e nel creare grossi eventi allo scopo di farli diventare poi virali nel…web. I discorsi di Trump e di Sanders o i meeting della Clinton finiscono sempre poi per impazzare sui social o su Youtube risultando così il miglior mezzo di comunicazione politica ed il terreno dove si svolge il conflitto più aspro.

Si cambia anche in Italia

Le vecchie tribune politiche ormai sono solo un pallido ricordo anche da noi. Questo giugno si voterà nelle quattro maggiori città italiane (Roma, Milano, Torino e Napoli) e la guerra più che in tv la si sta facendo sul web. A Milano 5 anni fa il candidato del centrodestra Letizia Moratti sembrava essere in netto vantaggio su quello del centrosinistra Giuliano Pisapia, ma poi una poco felice uscita di Red Ronnie fece si che si creasse il tormentone “è colpa di Pisapia” che diventò assolutamente virale dando una grossa mano al recupero, che alla fine risultò vincente, del candidato del centrosinistra. Così ora ogni frase o argomento diventa vittima di hashtag, vignette e gruppi di sostegno o di sberleffo. La politica insomma entra totalmente nel web ma non abbandona le piazze. Bisogna pur dimostrare di non essere solo personaggi virtuali ma anche di avere il sostegno reale della gente. Ed ecco quindi nella capitale per esempio comizi e sit-in che poi si coniugano anche nell'intrattenimento con la partecipazione di personaggi noti e dei migliori dj Roma. Tutti momenti e immagini che poi impazzano nel web, nel bene o nel male, e che possono rivelarsi decisivi per l'affermazione di un candidato rispetto ad un altro perchè, almeno in questo campo, l'America non pare essere così distante.