Di cosa sono fatti i rivetti

I rivetti sono utilizzati in tantissimi ambiti diversi, per questo motivo sono disponibili in vari materiali, in modo da poter assolvere il proprio compito nel modo migliore possibile. Solitamente chi ama il bricolage sfrutta quasi esclusivamente quelli in metallo, in genere in acciaio; invece in commercio troviamo rivetti in materiale plastico, in alluminio o anche in ottone o materiali particolari.

A cosa serve un rivetto

Il motivo per cui un professionista si trova a utilizzare rivetti di materiali specifici dipende strettamente anche dallo scopo per cui sta impiegando questo tipo di elemento di giunzione. In edilizia si sfruttano quasi esclusivamente rivetti in acciaio, inossidabile o zincato, mentre nel campo della moda e della produzione di tessuti si preferiscono quelli in ottone o in rame. Chi produce o assembla carrozzerie, in ambito motociclistico o nell’automotive, predilige invece altri materiali; i rivetti in plastica particolarmente indicati per la carrozzeria, ad esempio, sono leggeri ed elastici. Questa ultima caratteristica permette al rivetto di rimanere intatto anche se sottoposto a intense e costanti vibrazioni e trazioni, come avviene durante la marcia dei veicoli.

Perché utilizzare un rivetto

Ma perché i professionisti sfruttano i rivetti, invece di utilizzare una rapida e robusta saldatura o un collante? Le motivazioni sono varie, a partire dal fatto che spesso i rivetti sono impiegati per unire tra loro due lastre di materiali assai differenti tra di loro; questo impedisce di saldarli, perché possiedono differenti punti di fusione e uno dei due materiali potrebbe danneggiarsi durante la saldatura, o la stessa potrebbe non risultare sufficientemente robusta. Lo stesso dicasi per collanti di vario genere, che risultano molto pratici nel saldare tra loro due pezzi del medesimo materiale. Inoltre i rivetti offrono il vantaggio di essere economici, sia per quanto riguarda il costo del singolo elemento, sia per le brevi tempistiche di posizionamento. Questo permette di sfruttare i rivetti anche in situazioni in cui li si dovrà rimuovere con una certa frequenza, o in caso di riparazioni, come avviene per quelli che mantengono in posizione le carenature delle motociclette.

Come si fissa un rivetto

Per poter posizionare un rivetto è necessario preparare un foro nei due materiali da unire insieme. All’interno dei fori si posiziona il rivetto e lo si fissa utilizzando appositi utensili. I rivetti in plastica si possono a volte unire a pressione, usando apposite presse o un semplice martello, a seconda del tipo di rivetto che si sta sfruttando. I rivetti a strappo invece si fissano in posizione con una rivettatrice. I professionisti preferiscono rivettatrici pneumatiche, soprattutto nelle situazioni industriali o laddove si debbano posizionare moltissimi rivetti. Questo tipo di utensili è infatti leggero e maneggevole e semplifica il lavoro dell’operatore. Sono tecnicamente rivetti anche i ribattini; si tratta di elementi di giunzione costituiti da due parti distinte, o anche da una singola parte cava con testa allargata. Si chiamano ribattini perché chi li mette in posizione effettua l’operazione di ribatterli: deforma l’estremità liscia del fusto per allargarla come la testa. In questo modo si crea un punto di giunzione fisso e inamovibile.