Che differenza c’è tra fare pubblicità su Google e sui social?

Fare pubblicità online significa investire in tante micro-attività che, nel loro insieme, possono portare vantaggi in termini di clienti, visibilità, popolarità ecc… Queste micro-attività di differenziano per tipo di utenti a cui ci rivolgiamo, piattaforma che utilizzeremo, budget investito e molto altro ancora. Insomma parlare in generale di “fare pubblicità online” è un concetto così vasto che non basterebbe un’enciclopedia o più di una. Per semplificare un po’ le cose possiamo distinguere la pubblicità che si può fare sui social dalle strategie con Google ads, ovvero quelle che puoi mettere in atto sui motori di ricerca. Cosa differenzia queste due macro-attività? Scopriamolo insieme in questo breve approfondimento.

Differenze tra i “tipi” di domanda

Quando un utente effettua una ricerca online perché ha un bisogno, che sia esso informativo o di acquisto, si definisce “consapevole” o “caldo”. In pratica ha maturato un’esigenza e si attiva per trovare una risposta per cui, quando valuterà i risultati di ricerca proposti da Google o Microsoft Bing, passerà in rassegna quelli che ritiene più interessanti e compirà un’azione, ovvero un click. Al contrario quando lo stesso utente trascorre del tempo libero sui social e, scrollando con il dito verso il basso si sofferma su una proposta che attira la sua attenzione, si parlerà di un bisogno latente. In questo caso non è alla ricerca dell’offerta che sta guardando ma qualcosa in lui attiva il bisogno di saperne di più, di cliccare e, quindi, di prenderla in considerazione.

Domanda consapevole e domanda latente

La differenza tra la pubblicità su Google e sui social, quindi, è il tipo di bisogno a cui offriremo una risposta. Nel primo caso il nostro obiettivo sarà quello di farci trovare per primi al momento del bisogno e, quindi, di scavalcare la concorrenza attraverso una proposta intrigante e convincente. Nel secondo caso, invece, agiremo valutando tutti i fattori per i quali, al momento giusto, susciteremo attenzione da parte di un utente che corrisponde anche al potenziale cliente. La domanda consapevole e la domanda latente sono due concetti fondamentali nel marketing perché influenzano il tipo di piattaforma, la creatività, il tono di voce dell’annuncio e la definizione del pubblico a cui rivolgerlo. Nello specifico adotteremo un linguaggio differente, studiato ad hoc e progettato in base all’obiettivo: convincere un cliente caldo o stuzzicare un cliente freddo.

L’importanza dei dati

Tutte queste considerazioni avvengono sempre tenendo conto dei dati aggregati grazie alle piattaforme digitali che li organizzano in report come quelli che trovi tra gli Insights di Facebook o i grafici di Google Ads. Saper leggere i dati è fondamentale per capire l’esito di una campagna, aggiustarne il tiro quando è ancora in corso e trarre delle conclusioni circa le strategie future da adottare. Per questo le campagne sul web, sia sui social che sui motori di ricerca, andrebbero affidate ad un’agenzia esperta, specializzata proprio in questo tipo di servizi. Dopotutto parliamo pur sempre di investimenti, ovvero di azioni mirate a trarre un beneficio il più possibile vicino all’obiettivo sperato.

Sicuramente gli strumenti di cui disponi online ti permettono di muovere i tuoi primi passi da solo ma se non vuoi bruciare budget e desideri avvicinarti all’obiettivo con più efficacia, conviene sempre parlare con un esperto.